Vita artificiale e benessere

Vita artificiale e benessere

Vita artificiale e benessere! Nell’epoca dell’intelligenza artificiale imperante, quello che forse ci è sfuggito di mano è che le nostre stesse vite sono diventate artificiali. Viviamo in loculi di cemento, circondati da metallo, vetro, plastica e luci al neon. Facciamo tendenzialmente vite sedentarie e mangiamo cibi industriali ultra processati. Complice la pandemia abbiamo aumentato a dismisura le nostre ore di connessione ad internet e le nostre relazioni tendono a ridursi sempre più ad uno scambio via whats app. 

Perchè il digitale ci ha travolti tutti?

Non serve che ci scagliamo contro gli adolescenti “colpevoli” di essere sempre davanti ai social a scrollare perché noi adulti non siamo da meno. Chi di noi non si fa la scrollatina su instagram prima di andare a letto la sera? Compromettendo senza saperlo la qualità del sonno fra l’altro. Perchè siamo finiti tutti in questo carnaio digitale? Perchè le nostre amate big tech della Silicon Valley che tanto allietano e rendono confortevole le nostre vite di plastica, l’hanno studiata bene all’origine. Con team di psicologi e sociologi hanno capito di cosa avevamo davvero bisogno in quanto esseri umani che si sentono tendenzialmente soli e necessitano di essere visti: detto-fatto, social egocentrati pronti all’uso, gratuiti e alla portata di tutti. Necessari per molti, irresistibili per tutti gli altri.

Vita artificiale e benessere. Il tempo perduto

Non parliamo del tempo perduto, del tempo che vola per mantenere vivi questi nostri altereghi digitali. Poi con il meccanismo del rilascio dopaminico a breve termine è fatta, come se avessimo una fonte di droga gratuita sempre a portata di mano: chi può scampare da una simile leccornia, eccettuato qualche vecchio boomer o qualche formatore specializzato tipo il sottoscritto? Nessuno. 

Vita artificiale e benessere: strategie estreme di sopravvivenza.

Vista la situazione risulta dirimente ed urgente correre ai ripari con una serie di pratiche e strategie, sane abitudini su cui lavorare con impegno, per tornare ad essere noi i padroni di una vita reale, anziché essere permeati in ogni istante dal digitale. E come chiarisco ogni volta, qui non si tratta di rigettare i tempi che cambiano o rifiutare la tecnologia (sempre preziosa ed importante) ma semplicemente rieducarci ad un suo utilizzo consapevole, senza esserne usati.

Vita artificiale e benessere: esempi

Per esempio perché non abituarci a lasciare da parte lo smartphone prima di andare a letto, preferendo attività più concilianti il sonno? Da quant’è che non leggi un buon libro o che scambi due parole/coccole con la tua partner prima di andare a letto senza scrollare? Oppure non hai mai pensato di silenziare tutti i suoni del tuo telefono in ampi slot della tua giornata? Come se lo riducessi alla sua funzione originale, senza esserne travolto in ogni istante. Non è facile fare una cosa del genere vero? Potresti allenarti, è solo questione di volontà. E da ultimo: da quant’è che non vai nei boschi, lasciando il telefono a casa o almeno totalmente spento, per stare soltanto a contatto con la vita reale data dalla natura?

Un mondo da approfondire soprattutto in azienda

Quello della consapevolezza digitale e del Digital Detox è un universo tutto da approfondire di cui non parla nessuno. Noi di Factory abbiamo sviluppato percorsi aziendali ed individuali affinché le persone possano autorieducarsi ad un utilizzo più lucido dei dispositivi. Recuperando tempo prezioso e soprattutto vita reale ed autentica, ben lontana da quelle esistenze e relazioni artificiali di cui stiamo diventando tutti dipendenti. In particolare nei percorsi aziendali sviluppiamo un protocollo comunicativo concordato che vada a riordinare con buon senso l’utilizzo dei vari strumenti aziendali.

Contattaci per maggiori informazioni al 3404190915 oppure mandaci una mail factory@traindevie.it

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