Che cos’è il Design Thinking e perché è efficace nel miglioramento del business?
Il Design Thinking è un modello di progettazione partecipata (co-progettazione) che utilizza un approccio logico-creativo orientato al problem solving e centrato sui bisogni del cliente o utente.
Una delle principali caratteristiche di questo modello è l’essere “human centered” ovvero si passa dal progettare “per gli utenti”, al progettare “con gli utenti”.
In questo senso, il processo di co-progettazione porta a diversi vantaggi per un’azienda:
– migliora la leadership e il clima delle relazioni tra colleghi
– permette di ridisegnare prodotti/servizi esistenti o crearne di nuovi
– permette la creazione di un prodotto/servizio in grado di suscitare negli utenti finali un senso di appartenenza che permette di aumentarne la fidelizzazione
Il Design Thinking è un processo profondamente umano che utilizza le capacità che tutti hanno (“soft skills”) ma che sono trascurate per la presenza di pratiche di problem-solving più convenzionali e rigide. Si basa sull’abilità di essere intuitivi, di riconoscere modelli, di realizzare idee che abbiano un significato tanto emozionante quanto funzionale e di esprimersi attraverso significati oltre le parole e i simboli. Tutto ciò si concretizza in modelli di processo condotti da team multidisciplinari per la realizzazione di nuovi prodotti, servizi, sistemi e modelli di business altamente innovativi (breakthrough).
Grazie a questa metodologia viene promossa la realizzazione di prodotti, servizi e sistemi innovativi che possano dare alle piccole-medie imprese un vantaggio nello scenario di un mercato sempre più globale e competitivo.
Una nuova visione del Design Thinking
Al contrario della definizione tradizionale di Design che lo vede riferito ed interessato essenzialmente allo stile e alla funzione dei prodotti, il Design Thinking ha come scopo quello di scovare nuove soluzioni e opportunità a problemi esistenti (problem solving) e a ridefinire problemi per trovare nuovi rinnovamenti (problem finding).
Il Design Thinking è quindi visto come un processo di pensiero complesso per concepire nuove realtà, ovvero una maniera di pensare che porta alla trasformazione, all’evoluzione, all’innovazione, a nuovi modi di vivere e a nuove maniere di gestire il business.
Il ragionamento alla base viene definito “abductive”, significa pensare in nuove e differenti prospettive riguardo a possibilità future che non sono ancora presenti nei modelli esistenti. Si può dire quindi che si valutano a pari importanza sia sentimenti ed emozioni quanto la razionalità.
Poche regole al servizio di molti traguardi
È importante considerare tre aspetti fondamentali quando si vuole progettare:
– i bisogni umani e nuove visioni di benessere
– le risorse tecniche e le disponibilità materiali
– i limiti e le opportunità
E seguire quattro regole fondamentali:
– bisogna riconoscere e concentrarsi sull’elemento umano per risolvere problemi tecnici che mirano a soddisfare i bisogni umani
– bisogna essere disposti ad abbracciare il proprio “pensiero laterale” perché l’innovazione richiede la sperimentazione ai limiti della conoscenza, ai limiti dell’abilità di controllo degli eventi, e con la libertà di vedere le cose differentemente
– bisogna applicare “metodi e strumenti lungimiranti” per stimare al meglio le condizioni sociali e tecniche che si incontreranno negli anni a venire
– bisogna valutare prototipi tangibili perché sono mezzi di comunicazione che aiutano ad apprendere i punti di forza e di debolezza dell’idee e quindi identificare nuove direzioni che possano migliorare il prodotto