Anche se può suonare strano, l’arrampicata sportiva e la filosofia aziendale hanno numerosi punti in comune. L’articolo di oggi mira a raccontare l’esperienza del nostro responsabile Guido D’Acuti in qualità di arrampicatore e il legame che questa disciplina ha con il mondo aziendale. L’articolo coglie anche l’occasione per riprendere i preziosi consigli forniti da Pier Mattia Avesani, CEO e co-founder di Uqido, durante l’intervista in diretta su facebook di questa settimana.
La parete e il senso di consapevolezza
“Quando mi sento particolarmente stanco, con troppi pensieri e turbato per qualche motivo di lavoro, di solito evito di andare ad arrampicare. Poi ovviamente me ne pento, perché la concentrazione che devo dedicare nel momento in cui prendo contatto con la roccia è particolare. Mi guardo dentro e cerco di fare pulizia di tutto, la concentrazione viene rivolta esclusivamente alla parete, ai movimenti che dovrò fare e a quello che mi circonda. E’ un momento quasi “meditativo” in cui la consapevolezza di me stesso raggiunge attimi molto profondi. Quando durante i corsi di formazione parlo ai manager di consapevolezza di se stessi, mi viene in mente esattamente questo: il momento in cui sto per iniziare una via in falesia e cerco di trasmettere loro l’importanza della concentrazione al compito, della flessibilità e del cambiamento”.
Consapevolezza, flessibilità e cambiamento: l’arrampicata sportiva per la crescita personale
Nell’arrampicata si sperimentano sempre questi concetti, rivediamoli uno per uno. Innanzi tutto la consapevolezza della condizione fisica, se non sto bene o se sono troppo stanco smetto di arrampicare e mi fermo. Riconoscere i propri limiti non è una debolezza ma un segno di forza. La flessibilità è un concetto chiave quando si sale, l’arrampicata è come una danza, i movimenti ed i tentativi goffi non aiutano e sono disfunzionali. Bisogna imparare a trovare gli appigli nelle diverse conformazioni della roccia, salire con coordinazione e dolcezza, facendo in modo di essere flessibili di fronte agli ostacoli, per riuscire a salire in sicurezza. Ovviamente il cambiamento è parte integrante di questa disciplina. Di fronte ad una parete che non conosciamo dobbiamo sentirci pronti ad ogni avversità perché non sappiamo bene cosa ci aspetta. Solo attraverso la predisposizione al cambiamento possiamo realmente superare le difficoltà che la roccia ci pone, modificando – quando necessario – il nostro modo di pensare ed il conseguente gesto arrampicatorio.
Ritrovo questi semplici concetti in azienda e nelle nostre dinamiche lavorative:
• la capacità di essere sempre concentrati su se stessi e sulle proprie capacità, senza però dimenticare gli altri ed il contesto;
• l’importanza di essere flessibili di fronte ad ogni situazione, relazionale o tecnica, per cercare di affrontarla sempre al meglio;
• l’essere pronti e disposti al cambiamento, personale e organizzativo, in modo tale da sfruttare al meglio le opportunità di crescita nella propria vita personale e lavorativa.
L’arrampicata come paradigma di team building
“Una delle caratteristiche fondamentali dell’arrampicata è la fiducia. Un caro amico, con il quale di solito vado ad arrampicare, sottolinea l’importanza dell’aspetto mentale e del concetto di fiducia, come dinamica chiave per riuscire nell’arrampicata. La persona che sale in parete deve potersi fidare del compagno che sta alla base della parete e svolge il compito di mantenerlo in sicurezza”.
Questa relazione deve essere funzionale: la corda, l’ascolto, il dialogo, lo sguardo, tutto deve concorrere a favorire un forte legame fra colui che “fa sicura” e lo scalatore. Una relazione di fiducia analoga è l’obiettivo che ci si pone nell’ambito delle attività di un team building. Le dinamiche relazionali in ambito lavorativo sono fondamentali per favorire un clima sereno ed una maggiore produttività, e in generale per creare quel senso di coinvolgimento che è prerogativa di un ambiente lavorativo migliore.
Il team building è un’attività fondamentale, che permette di far lavorare il gruppo in direzione di un obiettivo comune, rende i legami fra i membri più solidi e significativi, e dà valore all’esperienza di gruppo intesa come momento di intense relazioni interpersonali.
L’arrampicata può essere uno strumento fondamentale che favorisce questo legame dal punto di vista di relazione di gruppo. Ad esempio l’arrampicata può aiutare a trovare soluzioni funzionali di fronte ad una serie di problemi che la roccia propone: capire come salire, dove mettere le mani e come spingere con i piedi, rende la nostra mente più flessibile e anche più pronta e attiva. Inoltre ci aiuta a ragionare e riflettere anche su dinamiche di crescita personale, facendoci toccare con mano i nostri limiti ma anche le nostre risorse personali.